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THEO VAN DE GOOR ‘VISIONS AND DEMONS’
Visions and Demons’ è la prima personale italiana dell’artista fiammingo Theo Van de Goor, che include incisioni a puntasecca, oli e sculture ready-made.
Ispirato alle favole e ai miti, l’epopea fiabesca di Theo Van De Goor racconta la storia dell’eterna lotta dell’uomo tra bene e male.
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Theo van de Goor è un artista olandese ispirato a favole, miti e diavoli. Cresciuto in una fattoria in un piccolo villaggio di fede cattolica romana nella parte meridionale dei Paesi Bassi, Theo popola il suo lavoro di animali, demoni e creature mitologiche.
Ha dipinto se stesso come un missionario arrabbiato, come un soldato romano, come un indiano americano e come un demone. Ha realizzato incisioni su se stesso come Beelzebub e Apollyon. Dalle nature morte alle scene mitiche, bibliche e classiche e ancora alle favole e agli autoritratti, il suo lavoro racconta l’eterna lotta dell’umanità tra il bene e il male.
“Dato che ero il più giovane di quattro fratelli, non mi hanno mai voluto nelle loro avventure; ero troppo lento, quindi sono rimasto a casa e presto il disegno è diventato il mio mondo.
Una volta chiesi a mia madre di disegnarmi qualcosa così da poterne imparare. Che cosa? Un cane. Oggetto del mio desiderio. Lì sulla carta volò in rapida successione un punto per un occhio, una linea per la coda, e improvvisamente un piccolo cane prese vita. Sono stato sopraffatto!
Da allora, l’amore per il disegno non mi ha mai abbandonato.”
THEO VAN DE GOOR
‘VISIONS AND DEMONS’
Curatore: Stefania Minutaglio
Contributo critico di: Prof. Pasquale Lettieri
11 [HellHeaven] Art Gallery
11 Maggio – 05 Giugno 2019
Via Giulia 103/A Roma ITLinks:
https://11art.gallery/2018/11/06/theo-van-de-goor/
https://www.artsy.net/show/11-hellheaven-visions-and-demons11 [HellHeaven] LLC
Registered Office: 478 E Altamonte DR 108-450, AltamonteSprings, FL 32701
Showroom in Roma:Via Giulia 103/A Roma, IT
Showroom in Miami: 2200 Biscayne Blvd Miami, FL
Opening Time: Tue to Sat
11 a.m. to 6 p.m. or under appointmentOwner and Director: Stefania Minutaglio
Art Director: Daniele Belardo
Sales Manager: David AscoliPhone: Rome +39 06 4521 4974 | Miami +1 305 434 4081
General inquiries: info@11art.gallery
Press: pressoffice@11hellheaven.it
Showroom in Roma: roma@11art.gallery
Showroom in Miami: miami@11art.galleryFonte: OneMagazine.it
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Auditorium al Duomo di Firenze – dal 13 al 28 Aprile
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Lucio Fontana: Oltre la materia
Continua fino al 14 aprile la mostra di Lucio Fontana al Metropolitan Museum di New York. On the threshold, Lucio Fontana. Sulla soglia, il titolo della più importante retrospettiva negli ultimi quarant’anni dell’artista negli Usa. La tempestività è fondamentale nella determinazione delle sorti di una vicenda complessa come quella dell’arte, che appartiene al sistema dell’economia e della cultura, in quanto superato quell’attimo favorevole, tutto lascia il tempo che trova ed anche l’invenzione, più intelligente diventa sterile. Questo accade, appunto, alla mostra di Lucio Fontana, On the threshold, proprio nel momento in cui si registrano, per sue opere sul mercato internazionale, quotazioni a due cifre, in milioni di euro, inimmaginabili, fino a poco tempo addietro. Opere presentate in modo mirabile nelle sale espositive del Metropolitan Museum di New York, colore nero, rosa, oro, rosso, bianco, giallo, in cui sono rappresentate tutte le tipologie del suo lavoro inventivo, sculture, ceramiche, quadri su tela, in un pieno di tagli, buchi, varchi, da lui inventati, per permettere al suo pensiero formale di entrare nello spazio verticale alla superficie e sperimentare una nuova idea di contaminazione con il tempo, nella sua determinazione di respiro esistenziale, pur rimanendo all’interno di una tradizione artistica consolidata, essenzialmente tonalistica, in cui le sculture sembrano fatte implodere, con un risucchio di sprofondamento che porta nell’inaspettato, nell’imprevisto e i quadri vengono coperti da strati di colore e poi spaccati, lacerati, con colpi netti che dettano un tessuto di discontinuità. Fontana accentua le caratteristiche alchemiche e barocche che avevano già caratterizzato la sua stagione figurativa, a partire dal suo mitico Uomo nero, di fine anni Trenta, confermandosi con l’aspetto estetico delle nuove scoperte scientifiche, scaturite da Einstein, traendone tutte le conseguenze che gli appaiono necessarie nel suo inseguimento dell’ignoto, che non è solo concettuale, ma per lui, essenzialmente visivo.
La pittura viene sforzata in un ambito di pittoscultura, leggibile come fosse un bassorilievo, ma questo lo possiamo considerare un aspetto secondario, rispetto alla sua direzionalità che è quella di penetrare nelle coordinate del sublime, che sono senza misure e senza equilibri formali, che appartengono alla bellezza, di cui lui si ritiene fuori. Le sculture sono lavorate con una sorta di tecnica invasiva, con fenditure che spaccano la pelle della continuità, quasi a volerci entrare dentro, per guadare nel caos di un ignoto, segnando la fine delle certezze poetiche di una temporalità e di una spazialità, superate dalle nuove conoscenze che imponevano la necessità di rompere con la bidimensionalità, lavorando per discontinuità, per salti nel vuoto, concepiti come un itinerarium alla quarta dimensione, quella della durata, che è ritenuta la vera forma delle cose. La sua genealogia linguistica lo pone nell’olimpo degli innovatori, di quelli che hanno coniugato l’originalità, in senso ricco, all’interno della cultura dell’informale, concepito come sistema analitico di una linguistica della monocromaticità, la cui tensione gestuale è fatta di segni finiti e costanti, utilizzarti come elementari alfabetiche dell’essenzialità. Siamo nella linea delle avanguardie, della crisi di tutte le discipline consolidate, come se la scoperta apocalittica del big bang avesse disperso tutto un sapere di teorie e di poetiche, per cui nulla si trova più al proprio posto e tutto tende a separarsi in dimensioni diverse, di concetti spaziali, tra teatrini ed ellissi, fino ad arrivare ad un titolo che può essere di apertura o di chiusura di ogni immaginazione e mi riferisco alla Fine di Dio.
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